Sistema immunitario e Sport: le 3 linee difensive del nostro corpo.
- alecorvi_

- 28 dic 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Quando parliamo di sistema immunitario parliamo di quell’insieme di risposte integrate tra organi specifici, cellule isolate specifiche e mediatori chimici, che il nostro corpo è in grado di formulare per proteggersi da elementi riconosciuti come esterni ad esso (non-self).
Quando respiriamo, parliamo, svolgiamo le attività quotidiane, corriamo, nuotiamo, siamo circondati da micoorganismi, alcuni patogeni, altri un po’ meno, altri no. Ne siamo immersi, e questa è una battaglia che il nostro organismo affronta in ogni momento, in maniera costante.
Esistono in ogni essere umano 3 livelli di risposta , come delle linee difensive.
Un primo livello è costituito dalle barriere chimico-fisiche che, insieme al secondo livello ,rappresentano l’immunità innata, e hanno lo scopo d’impedire la penetrazione degli agenti patogeni nell’organismo. Sono barriere chimico fisiche la cute, sulla quale sono appoggiati miliardi di batteri, che vengono continuamente eleborati dal nostro sistema immunitario, il sudore attraverso il suo ph acido, le lacrime, la saliva, il sebo, il muco, l’epitelio ciliato, la temperatura corporea, il ph dello stomaco, i microorganismi intestinali e vaginali, e le secrezioni prostatiche.
L’immunità innata è aspecifica, ovvero non si preoccupa di sapere esattamente chi ha di fronte, ma riconosce strutture comuni. Fa solo una distinzione primaria tra ciò che è self, da ciò che non lo è, ovvero tra ciò che è riconosciuto come nostro, da ciò che non è nostro. Non-self : il primo livello di difesa è fondamentale: “sei mio, puoi entrare, non sei mio, io ti attacco”.
Nel secondo livello siamo sempre nell’immunità innata, ovvero in quella difesa presente dalla nascita. Questa difesa interviene immediatamente nel giro di pochissimo tempo per neutralizzare i microrganismi evitando così l’evolversi della patologia. Questo avviene grazie a specifiche cellule, tra cui i leucociti, i macrofagi, i neutrofili e i natural killer, le cellule dendritiche che attivano i linfociti T , i basofili e gli eosinofili.
Occorre ricordare che i vari livelli di risposta immunitaria sono strettamente interconnessi e coordinati tra loro.
La risposta innata, ad esempio, è potenziata o depotenziata dalla risposta acquisita, ovvero dal terzo livello, l’immunità specifica.
Questa viene acquisita con il tempo, e si rafforza in seguito ad ulteriori contatti con lo stesso patogeno, dal momento che ha "capacità di memoria". Tale risposta è mediata sia da anticorpi, linfociti B, sia da cellule, linfociti T .
Vi è inoltre un sistema , detto del completamento, comune sia all’immunità specifica che a quella acquisita, che coinvolge proteine plasmatiche, immunoglubuline, interferoni, interleuchine e che scatenano la risposta infiammatoria come meccanismo di difesa.
L’atleta che fa sport non è esente da malattie, ma quando è ben preparato, si alimenta nel modo corretto, dorme adeguatamente, non intossica il sistema, si predispone con più probabilità per vincere la battaglia qualora ce ne fosse bisogno. La nostra salute generale, di fatto, è quella linea sottile di demarcazione che ci fa essere apparentemente sani oppure essere nella necessità di andare dal medico. Con l’attività fisica dobbiamo cercare di "mantenerci nel sano" , e sviluppare le difese in modo più attivo ed efficace. Potenziare il primo livello è fondamentale, perché ci mantiene in ambito preventivo.
Ecco perchè, se parliamo di movimento, non possiamo esimerci dal considerare la relazione con il nostro corpo è il primo passo necessario per poterlo ascoltare e comprendere. Esistono tanti tipi di movimento, e l’esercizio fisico che agisce su parametri fisiologici - che seguono a loro volta precisi processi biochimici e ormonali che vanno conosciuti e tenuti molto bene in considerazione- può dare benefici molteplici, a livello centrale ( sistema cardiorespiratorio e sistema nervoso centrale) ma anche periferico (muscoloscheletrico e miofasciale) .
Solo un esercizio dosato correttamente nei giusti volumi, intensità, tecnica d’esecuzione, tempi di recupero, frequenza della “terapia”, può produrre degli adattamenti stabili, che siano effettivamente vantaggiosi per il nostro sistema-corpo nel lungo periodo.




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