top of page

Sonno-Salute: relazione di prevenzione.

Passiamo 1/3 della nostra vita dormendo. Grazie alla neurofisiologia, alla strumentazione e ai numerosi studi, oggi abbiamo imparato molto sul sonno, siamo andati a guardare dentro la biologia e, per tanti quesiti che restano aperti, altrettanti sono stati indagati. Il nostro sonno, oggi, risulta essere molto diverso da quello di un tempo. Gli studiosi ipotizzano che questo sonno abbia iniziato a modificarsi con l’avvento della rivoluzione industriale del 1700, quando i rumori, i cicli lavorativi, la luce elettrica e altri fattori legati allo stile di vita si siano modificati. Un tempo si andava a dormire al calar del sole e ci si svegliava “sub galli cantu”, come dicevano i Romani. Ma è davvero così importante il sonno? Tutti gli animali, fatta eccezione per gli organismi eucarioti, dormono. Quindi appare chiaro che il sonno sia di fondamentale importanza per la sopravvivenza.

Ma il sonno, dunque, che cos’è?

Possiamo definire il sonno come quella perdita transitoria controllata e regolata dalla nostra coscienza, in cui le nostre percezioni sensoriali rimangono comunque attive e vigili. Attraverso strumenti diagnostici quali polisonnografia, elettroencefalogramma ed elettrocardiogramma, vengono monitorate le onde encefaliche e il comportamento durante il sonno, i movimenti oculari, la saturazione del sangue, e la frequenza cardiaca, così da determinare un profilo del sonno molto molto preciso.

Il sonno non è uno stato omogeneo, ma un insieme di stati misti. Il Sistema Nervoso Centrale controlla tutte le funzioni. Differenziamo due tipi di sonno: REM (associato al movimento rapido degli occhi, associato al sogno attivo) e uno N-REM ,suddiviso a sua volta in fasi N1, N2, N3.

L'aspetto principale da tenere a mente è che la fase più profonda, N3, è quella che fisiologicamente dà i maggiori effettibenefici.

Infatti, è qui che aumentano la secrezione ipofisaria di ACTH , cortisolo, prolattina e GH, omone della crescita. Qui comprendiamo la fondamentale importanza del sonno durante le varie fasi di sviluppo del bambino. Anche la produzione di ATP si attiva,e così, mentre si avvicina il momento del risveglio, la produzione di melatonina si riduce, e aumentano la secrezione di catecolamine e cortisolo plasmatico. Aumentano al risveglio la frequenza respiratoria, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, e si ha buona riserva di energia per le operazioni del mattino.


Il ritmo circadiano sonno-veglia, è influenzato dal ciclo luce-buio , a cui è correlata la secrezione di melatonina. I turni lavorativi, la luce elettrica, l'utilizzo degli smartphone e dei tablet hanno enormemente destabilizzato la biologia del nostro corpo, con gravi danni che vanno dalle sindromi d'insonnia, alle alterazioni ormonali da stress, fino alle forme più gravi di stati depressivi o allucinogeni. Tra gli effetti negativi da deficit di sonno, troviamo alterazione della variabilità cardiaca, della capacità di concentrazione, di apprendimento e di memorizzazione, squilibri del sistema interno di percezione del dolore, indebolimento del sistema immunitario e incremento dell’infiammazione sistemica, alterato metabolismo del glucosio, disregolazione di assunzione di cibo e sintesi proteica, peggioramento del tono dell'umore, del vigore fisico, della visione positiva e pensieri ossessivi negativi.


Un aiuto, in quest'ottica, può arrivare dall'integrazione con melatonina esogena, anche se il primo fattore per favorire la produzione di melatonina endogena, quella, per intenderci, prodotta dal corpo e capace di farci raggiungere la fase profonda del sonno, arriva dalla nutrizione. Attenzione dunque ai cibi ad alto carico glicemico; meglio assumere proteine, perlopiù vegetali, che contengono triptofano, precursore della serotonina, a sua volta precursore della melatonina.

Evitare esercizio fisico intenso nelle ore serali; meglio optare per tecniche di stretching e respirazione diaframmatica funzionale, che rimodulano l'attivazione del Sistema Nervoso Centrale verso condizioni di parasimpaticotonia, utili all'addormentamento.

 
 
 

Comments


Post: Blog2_Post
bottom of page